Il male oscuro. Cos’è la Depressione?

La Depressione rientra nei così detti “Disturbi dell’Umore”, essa comporta una irregolarità del tono dell’umore, che si protrae per almeno due settimane, a cui si associano rilevanti modificazioni fisiologiche, del pensiero e del comportamento, e una significativa compromissione del funzionamento generale.
La depressione è una malattia molto diffusa (prevalenza 15-20%), colpisce a tutti i livelli sociali ed a tutte le età, si manifesta in entrambi i sessi anche se il rapporto è di 2:1 per le donne.
Ha un alto rischio suicidario e può provocare un elevato livello di invalidità. Secondo i rapporti della WHO, World Bank e Commissione Europea, la Depressione, nel 2020, sarà la seconda causa di invalidità a livello mondiale.
Nei manuali diagnostici l’Episodio Depressivo maggiore è definito da:
Presenza contemporanea di 5 o più dei seguenti sintomi durante lo stesso periodo di due settimane e rappresentare un cambiamento rispetto alla funzionalità precedente; almeno uno dei sintomi deve essere l’umore depresso o la perdita di interesse o di piacere.
1) Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come indicato sia da un’osservazione soggettiva (sentirsi tristi o vuoti), sia osservato da altri (apparire piangente)
N.B.: In bambini o adolescenti può essere osservata irritabilità.
2) Marcata perdita di interesse o di piacere in tutte o quasi tutte le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come indicato sia da un’osservazione soggettiva, sia osservato da altri).
3) Significativa perdita di peso (quando non a dieta) o aumento di peso (per esempio un cambiamento di più del 5% di peso corporeo in un mese), o diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno
N.B.: In bambini considerare anche il mancato aumento ponderale atteso.
4) Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
5) Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile da altri, non sensazioni meramente soggettive di incapacità di rimanere fermo o di essere rallentati).
6) Perdita di energia o stanchezza quasi ogni giorno.
7) Sentimenti di mancanza di valore o di colpa eccessiva o inappropriata quasi ogni giorno.
8) Diminuita capacità di riflettere e concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno (sia sensazioni soggettive, sia osservabili da altri).
9) Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrenti ideazioni di suicidio senza un piano specifico o tentativi di suicidio o piani specifici di suicidio.
I sintomi causano un disagio clinicamente significativo o senso di inferiorità nella vita sociale, nel lavoro e in altre aree importanti.
-I sintomi non devono essere dovuti a effetti psicologici di una sostanza (ad esempio un medicamento, una droga) o a una condizione patologica generale (per esempio ipertiroidismo).
Attualmente le patologie psichiche vengono definite attraverso una visione bio-psico-sociale che le inserisce in una definizione dimensionale che colloca diversi livelli di gravità su un continum che va dal normale funzionamento alla patologia grave. In quest’ottica la depressione viene suddivisa in:
– Depressione lieve
• sono presenti solo pochi sintomi e la persona continua a “funzionare”, seppure con fatica, nella sua quotidianità.
– Depressione moderata
• i sintomi presenti sono numerosi e alcune/molte delle attività quotidiane vengono meno.
– Depressione grave
• presenza di tutta la sintomatologia e compromissione del normale funzionamento quotidiano.
Presenza di sintomi psicotici.
Appare evidente che la Depressione influisca sull’emotività (con sintomi quali: tristezza, disperazione, indifferenza, non provare sensazioni, vuoto interno, apatia indecisione, anedonia), sul pensiero e le capacità cognitive (con sintomi quali: riduzione della capacità attentiva e mnemonica, pessimismo, idea di morte, idee di rovina, di auto-svalutazione, di indegnità, senso di colpa), sui comportamenti (con sintomi quali: rallentamento, ipomimia, irrequietezza, inibizione), sulle funzioni fisiologiche (con sintomi quali: insonnia e ipersonnia, senso di tensione, diminuzione di forze, vertigini, ipotensione, dispnea, stipsi, colite, perdita di appetito, perdita di peso, senso di freddo, cardiopalmo, dolori diffusi, ecc.) impattando notevolmente sulla vita del malato.
La depressione determina rilevanti cambiamenti a più livelli della vita dell’individuo, in quanto l’alterazione del funzionamento quotidiano compromette la capacità di interagire e integrarsi socialmente e di portare avanti il proprio ruolo familiare e lavorativo in modo proficuo. Ciò determina conseguenze drammatiche sulla vita sociale, lavorativa e familiare.
In generale, l’individuo prova un’intensa sofferenza morale, perde gradualmente l’interesse per tutti gli aspetti della vita quotidiana, si sente impotente e incapace di ritrovare motivazioni valide alle normali attività e agli interessi che ha sempre avuto, perde l’interesse sessuale e il contatto affettivo con i famigliari e con gli amici, scivola verso un inesorabile isolamento che favorisce il senso di solitudine e inutilità che alimentano i pensieri suiciudari.
A livello famigliare i sintomi lo spingono verso un’apatia e un’alienazione che degradano il rapporto con il compagno/a, l’incapacità di occuparsi dei figli e delle attività domestiche produce un forte senso di colpa. Ciò comporta una disgegazione del nucleo familiare e talvolta la rottura del rapporto di coppia che influiscono sulla visione già pessimistica del depresso alimentando i pensieri auto ed etero lesivi.
A livello lavorativo le difficoltà cognitive determinano un abbassamento della qualità della performance con perdita di motivazione, di interesse e conseguente abbassamento del livello di autostima ed autoefficacia. I rapporti con i colleghi saranno degradati dalle difficoltà di comunicazione e di relazione. Il continuo tentativo di mostrarsi « normale » comporta un dispendio di energia che aumenta la sofferenza e la sensazione di non farcela. Tutto ciò porta spesso alla perdita del lavoro con conseguente aggravamento della visione pessimistica della vita, della sensazione di impotenza e inutilità.
Considerata la gravità che può raggiungere la sintomatologia depressiva è importante avere precocemente una diagnosi, non appena si avverte una stabile variazione del tono dell’umore, e occuparsi dei sintomi fisici e del vissuto psicologico legato alle circostanze in cui si sviluppano i sintomi.
Evidenze scientifiche supportano la combinazione di una terapia farmacologica e una psicoterapia per la cura della depressione. Nella fase acuta occorre stabilizzare i sintomi con un efficace terapia farmacologica che consenta al paziente un funzionamento adeguato, associando ad essa la Psicoterapia, ci si prende cura delle cause scatenanti psichiche e sociali che hanno attivato lo stato depressivo.
La psicoterapia si occupa delle modalità disfunzionali con il quale il depresso porta avanti il suo stato e lo sostiene nella mobilitazione delle proprie risorse verso la comprensione e la modificazione di tali modalità.